Ok, ultimi 100 metri. Stiamo finendo. L'ultimo linea retta e ce ne andiamo (parlare al plurale ha un ché di drammatico eh?), Sabato ho rivisto la mia amica ukraina dopo 6 anni (era uguale a come l'avevo lasciata, persino più carina): sembra che tutti siano ancora qui a Monaco.
Beh, nel complesso è stato divertente, mi ha ricordato di come il 2010 passato qui avesse anche cose divertenti (Johanna, la nostra insegnante, così carina e gentile [le regalai un libro alla fine del corso, non ricordo nemmeno più quale e mi son sempre pentito di non aver scambiato la mia email con lei]), insomma siamo stati 3 ore a parlare (alla fine sarà l'unica persona di Monaco 2010 ad avere avuto un ruolo in Monaco 2016, insieme a mia sorella) poi è andata via. Forse ci rivedremo tra altri 5 anni. Forse no. E' sempre strano quando saluti una persona e ti chiedi, intimamente, se la rivedrai ancora in vita. Mi capita spesso. Perché realisticamente potresti.
Tipo quando me ne andai da Monaco nel 2010 (ho scritto qualcosa su quella sera, Il Valzer degli addii?), guardai la persona che stava con me (intendo fisicamente in quel momento) ed ero certo ci saremmo rivisti, riparlati, avremmo discusso ancora, magari persino riso e ricordato qualcosa di divertente (avevamo avuto qualche episodio davvero divertente? Con il tempo il cervello ha cancellato tutto, lentamente ed implacabilmente). Era l'ottimismo della disperazione, quando non hai nulla di concreto a cui appigliarti e allora inventi scenari positivi, tanto per darti un po' di sollievo. Poi invece la storia fece il suo corso, la forza di volontà un giorno tornò (una sera Settembre e una a Dicembre 2010 e una a Gennaio 2012 in cui mi dissi che no, era tempo di cimitero e basta) le persone vennero sepolte insieme alle loro cose, come fossero vergogne da nascondere.
Faccio lo stesso per i posti. Anche ora, forse tornerò a Monaco tra qualche mese, anno (ora sarà più facile: il Vaso di Pandora è stato reincollato: fa schifo, ma almeno non cade in pezzi, nuove memorie son state costruite nelle terre dimenticate), forse ci tornerò, ma di certo in alcuni posti non ripasserò. Un po' senza volerlo, un po' per preciso ordine del cervello (già in questo mese ho evitato posti che non mi dicevano nulla e che oramai non aveva senso visitare).
Insomma Kate era ancora a Monaco, e sembrava star bene, sorrideva e rideva ad ogni stronzata che dicevo (nelle sue memorie son certo di essere un personaggio strano e positivo) ed io tutto sommato ero contento di aver chiuso l'ultimo we con un incontro del passato che portava con sé una certa soddisfazione leggera.
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