Ad Link

mercoledì 23 dicembre 2020

Ne stiamo veramente discutendo?

A volte mi chiedo come facessi ad essere così pesante. Non con altri (o almeno non troppo?), ma con me stesso. Perché prendessi tutto così con importanza, come se contasse davvero. Rileggo vecchie email e vedo le mie parole amare, deluse, precepisco la mia tristezza nelle mie risposte.
Ripesco un thread e capisco perfettamente che sono deluso da qualcosa di totalmente idiota tipo una mancata uscita, una notte fuori saltata, una discusssione su qualcosa che allora sembrava importante.
Mi capitasse ore sarebbe tutto un OK. WHATEVER, COME TE PARE, TBF I DON'T GIVE A FUCK, E A ME COSA INTERESSA?
E' bello? Forse no. Forse è aumentato il cinismo con gli anni. Forse più che il cinismo la disilussione, la certezza di non  poter sovvertire troppe cose ed il fatto di doverne accettare altre. Forse è giusto noia verso tutto ciò che non mi interessa davvero.
Forse i miei centri di interesse si sono spostati, forse sono diventato troppo egocentrico, forse davvero credo che intorno vivano solo idioti, ma tutto sommato IT'S OK anche così.
Forse dovrei tornare a pensare sia importante avere ragione (eppure è così bello aver sentito una volta 'Non c'è nulla di più volgare del voler ottenere ragione').
Forse ho solo capito che le uniche cose che contano solo quelle banali che piacciono a tutti: salute, bambini, soldi e che altro?
Quando è morto Maradona sono rimasto shockato, mi sono sentito triste triste davvero, colpito, ferito. Per la morte di una persona incredibile, che comunque vedevo anche come patetica, triste. Eppure l'effetto è stato un colpo allo stomaco per giorni, settimane. Non ho pensato subito solo  E QUINDI CHI CAZZO SE NE FREGA? In un certo senso mi sono sentito rinfrancato. 


Non ho voglia di rileggere.

venerdì 27 novembre 2020

Tu dici, perché Maradona?



Tu dici, perché Maradona?
Il cocainomane, il ricco, il violento, il kitsch, il volgare, l'uomo che ha avuto tutto dalla vita, il cafone, quello che ha disseminato figli, ne dimenticati altri, sempre oltre il limite del buonsenso e del buongusto.

Tu dici perché Maradona? 
Un calciatore (di squadre che non ti appartengono), senza istruzione, attorniato da persone talvolta orribili, talvolta criminali, con case a Dubai, servi ovunque e un corpo in disfacimento per la troppa pigrizia, per la debolezza, l'accidia.

Perché Maradona era Maradona, era Diego. E' il ragazzo imbarazzato che vuole solo giocare a pallone, è l'ometto che a 15 anni si carica sulle spalle una famiglia, a 20 una città, a 26 una nazione e via via fino a rappresentare la rivolta degli straccioni.
Perché 'se Maradona fosse andato alla Juventus non avrebbe fatto questa fine'. Ma se Maradona fosse andato alla Juventus non sarebbe stato Maradona. Non sarebbe stato una leggenda vivente. Se non fosse finito aspirato dalla cocaina non sarebbe mai diventato quel dio laico e peccatore che è stato in vita. Non avrebbe detto al Papa di tirarli fuori lui i cazzo di soldi per i poveri.

Io Maradona l'ho amato, sempre, pur disprezzando quell'uomo anche e sopratutto patetico che era diventato nel corso degli anni, spezzato ogni giorno di più dal peso della vita, da quelle onde che non aveva più la forza di rimandare indietro. Io Maradona l'ho amato per le palle che aveva, per quel modo di essere un leader sempre, per quel modo di accettare la sua tremenda fallibilità, quella patetica mediocrità che probabilmente a tratti vedeva impadronirsi di lui. Io Maradona l'ho amato perché non incolpava mai qualche compagno scarso per un passaggio sbagliato. Perché non pretendeva essere un modello, 'i modelli sono i genitori, non i calciatori'.

Io Maradona l'ho amato perché faceva una foto con tutti, con le puttane ed i santi perché giocava nel fango una inutile partita di beneficenza, perché se gli partivano i 5 minuti si rendeva ridicolo, perché non gliene fregava un cazzo di nessun establishment , perché mandava a cagare Bush, il Papa, Blatter perché lui, unico, poteva dire di avere davvero la gente dietro. Perché era stato eletto, per acclamazione.

Perché Maradona è stato Maradona, non è stato un calciatore, non è stato solo il più grande calciatore della storia del calcio (scusa Pele'), ma è stato un uomo che s'è fatto mito pur non avendone le forze e che ha dato speranza, sì incredibile, speranza a chi non aveva nulla, ha dato gioia.

Io Maradona l'ho amato perché è crollato via via sempre di più come un vinile che con gli anni suona sempre peggio malgrado le note siano state perfettamente incise, perché la morte dei suoi genitori l'ha distrutto, l'ha depresso, ha finito di annullarlo, perché s'è fatto seppellire con loro a dimostrazione che malgrado fosse Maradona alla fine l'unica cosa che voleva era stare con sua madre e suo padre. Che tutti i soldi, la gloria, la fama, le auto, gli investimenti fossero solo qualcosa avvenuto così, tanto per. Quello che contava era Mamma e Papà.

Io Maradona l'ho amato e quando è morto sono rimasto shockato, non avrei mai pensato di poter soffrire tanto per un calciatore, per uno sportivo, per qualcuno che non mi è nulla, che non mi rappresenta, che non corrisponde in nulla a quello che vorrei essere.

Eppure io Maradona l'ho amato. Troppo.

lunedì 19 ottobre 2020

Della noia e di ieri


 

Sempre più annoiato dalle piccole meshcinità quotidiane - comprese le mie - dall'incapacità delle persone di adattarsi alle nuove regole del gioco, Le grand jeu a encore changé si direbbe per fare una citazione semichic (l'avete visto Le Bureau des Legendes? No? Fatelo), la perenne voglia di mettere sempre e solo le proprie certezze sul palcoscenico. Signori, c'è una pandemia, è normale avere paura, è normale non avere idee, è normale essere spaventati, è normale proteggersi. E invece i tristi destini umani sono affidati ad un superomismo sempre più annacquato, ad una volontà idiota di finta tranquillità, alla voglia di ascoltare l'orchestrina mentre tutto affonda. 
Non si tratta di urlare MORIREMO TUTTI, ma forse di essere in grado di farmarsi un attimo e di ricordarsi che non abbiamo nulla, non sappiamo nulla, a distanza di mesi è sempre più chiaro come l'uomo sia piccolo ed incapace di fronte alla grandezza della Storia, della Malattia. Parlo come un predicatore ottuso, è vero. Manca solo che invochi il castigo divino contro i peccatori ed i farisei ed il cerchio sarà chiuso. Invece non invoco un cazzo, vorrei solo le persone stessero zitte, in silenzio, a riflettere su chi non c'è più e su chi non ci sarà più. A breve, domani. E che i vostri cocktail di merda non sono la nostra priorirtà. O forse lo sono, e allora tutto è più chiaro, semplice, nitido.

venerdì 25 settembre 2020

La gloria del COVID nelle macerie umane





Ogni giorno - anche più volte al giorno - da mesi vado a controllare le statistiche sul COVID: quale paese sta affossando, quale migliorando, il disastro scritto di USA, UK e Brasile ricordandomi cosa sarebbe successo anche in Italia se avessimo avuto il merda come Presidente del Consiglio, dove ci sono molte terapie intensive, cosa succede in Armenia (dovevo andarci nel 2021: la vedo male), se in Nigeria la situzione è sotto controllo (chi ha mai letto un autore nigeriano? Sono 3 anni che devo comprare un libro di Saro-Wiwa Noo) e quanti test si fanno in Afghanistan (non pochi, si vede che sono per tutti i ricchi in loco?). 

Ogni giorno sto lì, vedo linee nere sfondare pericolosamente le barriere della civiltà, ascolto Trump dire eresie (quanto mi costeranno tutte le sue esternazioni vergognose? Scatterà una guerra civile che si propagherà a macchio d'olio in tutto il mondo e dovrò rifugiarmi in montagna con solamente 3 tomi russi dell'800? Quei selvaggi col cappellino rosso cominceranno a sparare a cazzo sui neri? Ah no, già lo fanno da 300 anni, nessuna novità), sento Bolsonaro ricordare che 'tanto bisogna morire tutti'. Comincia tu, allora.

E' mai esistito qualcuno di più ripugnante di Bolsonaro? Quel miscuglio puzzolente di malaffare, fascismo, finto cristianesimo, omofobia, culto superomistico del nulla, militarismo, aggressione perenne al vero ed alla decenza. E' mai esistito? Sì, ne abbiamo uno identico in Italia, per fortuna non sempre molto lucido.
Mesi fa ho guardato una serie brasiliana che prometteva bene e poi è diventata innocua, inutile, persino fastidiosa (come 3%, come un racconto mal riuscito, come il Brasile stesso nella mia vita direi): O Mecanismo. C'era anche Bolsy: 
O Brasil acima de tudo. Deus acima de todos. Pensavo di essere in Italia. No forse stiamo messi meglio, tutto sommato.

Ogni giorno dimentico un po' di più il terrore vissuto qui in Italia, quando contavamo ogni giorno le bare a migliaia - per sfiga, incompetenza, malafede - e non sapevamo cosa fare, come uscirne, come proteggere noi stessi e la parte più debole della società. Ogni giorno penso a quelle settimane, quei mesi, passati chiusi in casa, a leggere, vedere serie. A cucinare. A dormire con quel misto di preoccupazione imposta, ottimismo della ragione (e dell'irrazionalità), la gente che cantava (ma che cazzo ve cantate?), il lievito che non si trovava più per fare il pane, i 3 bicchieri di vino a pasto per ricordare ma sopratutto per dimenticare.

Nel frattempo ho perso il mio orologio blu che usavo da anni - Decathlon, 10 € - e sono passato ad un bel CASIO vintage anni 80. Ora il quadrante è digitale. Bisogna ricordarsi del passato, anche quando sembrava il futuro.


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...