S'erano conosciuti a Tampere, per vie traverse. Lui faceva il veterinario, lei la giornalista. Lei odiava l'aggettivo "complessato", lui odiava un sacco di cose, ma tendeva a dimenticarsele. Avevano bevuto due birre (medie e rosse, lei aveva rimarcato "questa è una birra da donna" lui aveva annuito capendo perfettamente cosa intendesse dire pur essendo incapace di spiegarlo) in un locale dedicato alle Cronache di Narnja - anche in Finlandia erano famose - e s'erano salutati. Lui viveva in Finlandia, ma veniva da una nazione vicina. Lei non ricordava più se fosse islandese o norvegese. Ad ogni modo aveva poco accento e tutto sommato era un bel tipo. L'amico che li aveva presentati aveva ricevuto resoconti fugaci - sì, è stata davvero una bella serata - e non aveva indagato oltremodo. Del resto anche lui aveva un cazzo di vita da portare avanti (era emigrato in Austria anni prima: ora faceva il cuoco in un locale squallido: ma la paga era buona, la sua fidanzata era incantevole ed il cibo gratis: aveva svoltato), e non poteva perdere troppo tempo con loro. E poi tutti dicevano di aver passato belle serate anche se mentre la serata stessa era ancora in totale divenire pensavano solo: "e se mi dessi una enorme martellata sui coglioni? potrei usarla come scusa per andare all'ospedale e quindi levarmi dalla palle. Sì, potrei DAVVERO farlo."
Poi lui andò a finire in Corea per un programma di una qualche finta associazione benefica, qualcosa sulla protezione dei cani; mentre lei scribacchiava articoli pagati 20 euro al pezzo, maturando una certa frustrazione. Non è che fosse particolarmente talentuosa, ma dei 35 giornalisti della Gazzetta di Tampere era una delle poche con un briciolo di fantasia e quella punta di sarcasmo che amava definire "il lubrificante della professione." Ma la battuta, a quanto pare, riscuoteva poco successo. La capivano in pochi e chi la capiva reagiva il più della volte con un imbarazzato sorriso di cortesia - le allusioni sessuali non piacciono a chi odia il sesso - ed un'alzata di spalle.
Poi lui andò a finire in Corea per un programma di una qualche finta associazione benefica, qualcosa sulla protezione dei cani; mentre lei scribacchiava articoli pagati 20 euro al pezzo, maturando una certa frustrazione. Non è che fosse particolarmente talentuosa, ma dei 35 giornalisti della Gazzetta di Tampere era una delle poche con un briciolo di fantasia e quella punta di sarcasmo che amava definire "il lubrificante della professione." Ma la battuta, a quanto pare, riscuoteva poco successo. La capivano in pochi e chi la capiva reagiva il più della volte con un imbarazzato sorriso di cortesia - le allusioni sessuali non piacciono a chi odia il sesso - ed un'alzata di spalle.
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