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domenica 20 febbraio 2011

Gianni e le donne



Metti una sera a cena, che stai uscendo con Silvia, e che le hai affidato la scelta del film. Metti che, malgrado tu abbia superato da molto i 20 anni, sia già uscito con un po' di ragazze e che dovresti essere avvezzo alle emozioni di questo tipo. Metti anche che però, non essendo crepato dentro, ed avendo ancora una vita emotiva, ti emozioni. Ti batte il cuore per la tensione. E metti che lei abbia scelto di vedere questo film.

60enne appassito, Gianni si trascina in una Roma non turistica, e si rapporta quotidianamente con una madre emotivamente opprimente, una moglie distante, una figlia 20enne (basta questo a definirla), e tutto il microcosmo romano che gli gira intorno.

De Gregorio gira il suo secondo film sulla falsariga del primo, Il Pranzo di ferragosto: sceneggiatura curata e minimalista, dialoghi efficaci, film di situazioni. Il regista si affida ad una certa eleganza nel mettere in scena la vita di questo 60enne leggermentre frustrato, ma senza rancori. Pare che il protagonista si sia rassegnato al fatto di non essere particolarmente brillante, bello o dotato di talento. E allora, si lascia trasportare dagli eventi, in balia della vita che lui non riesce più a controllare pienamente.
Il film è una commedia, ma dietro la patina del riso, si intravede a volte una certa cupezza. Quella degli sconfitti, che si son fatti una ragione della propria condizione. Ma è anche un film che mostra la dignità di chi decide di stare al passo con la propria età. Le scene vagamente grottesche con l'amico avvocato ne sono un esempio.
Il risultato finale è un film piacevole, leggero, come il vino bianco che il protagonista tracanna allegramente, e dimenticabile. E' tempo di innovare, ora.


Voto 6.5/10

Ps

Impagabili i dialoghi tra Gianni ed il fidanzato della figlia.

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