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venerdì 11 febbraio 2011

Cos'era successo il 31 agosto 2010


Cos'era successo il 1 Settembre 2010 l'ho già scritto qui. Ma il giorno prima?

Ero tornato da Amsterdam da un paio di giorni. Domenica non ci eravamo visti perché a lei non andava. Le avevo proposto la Pinakoteke, e poi di andare al parco, e poi di bere una birra e poi di vedere un film e poi di uscire. Niente. Era la prima domenica da quando stavamo a Monaco che non eravamo usciti insieme.
Mi aveva mandato un sms la sera:"have we seen the stars today?"
Le avevo risposto che se anche nn le avevamo viste oggi, poteva stare tranquilla che a me bastava la sua presenza, la sua esistenza, per vederle. Davvero.

Il lunedì 30 non ci eravamo sentiti, non so bene perché. Tirava una brutta aria, ma non ne avevo capito la portata. Purtroppo aveva valutato male ogni cosa in questa storia. 16 mesi di valutazioni errate. 16 mesi a confondere razionalità ed irrazionalità. Amore ed egosimo. Amore e tradimento.
La notte del 30 avevo dormito male. Non avevo chiuso occhio col terrore che, boh, ci lasciassimo. Poi il 31 mattina avevo aperto facebook.  Avevo visto che "Davenne è impegnato con A.". E' m'ero rassicurato, come un bambino. Bastava leggere una informazione digitale per essere rassicurasi sulle sorti della propria vita.

Allora cosa avevo fatto, il 31 Agosto? Le avevo scritto una mail. Non mi va di postarla tutta.
Le avevo scritto che ero fiero del fatto stessimo ancora insieme dopo 16 mesi, che era incredibile che fossimo riusciti a costruire tutto ciò malgrado le difficoltà assurde (2 continenti diversi, lingue diverse, niente soldi). Le avevo scritto che solo pensare di stare con lei mi faceva piangere di gioia. Le avevo scritto che dopo 16 mesi ancora nn riuscivo nemmeno a guardare un'altra donna per strada, per quanto ero preso da lei. Le avevo scritto che stava arrivando l'autunno ed era venuto il momento di prendere decisioni più o meno grandi sulle nostre vite, Le avevo scritto che io ero qui, solo per lei e che ci sarei sempre stato.
Le avevo scritto, che su di me poteva contare sempre, in qualsiasi maledetto momento. Che avevo già lasciato tutto per lei, e che comunque non avrei certo smesso di fornirle prove quotidiane, di un amore stabilmente folle e degenerato. Le avevo scritto che ero io, Davenne.
La avevo scritto che l'avevo vista triste negli ultmi 2 gg e che bastava mi dicesse di cosa avesse bisogno e io gliel'avrei dato. E anche se lei non sapeva ciò di cui aveva bisogno, io avrei trovato la soluzione. Perché ero Davenne e risolvevo sempre tutto, alla fine.

Ma la vita oltre che terribilmente cinica, cattiva, malvagia, orribile è anche ironica. Perché, proprio mentre io le scrivevo parole d'amore, lei, intanto, a mia totale insaputa stava scrivendo la lettera con la quale mi scaricava. Buffo eh? Mentre io digitavo che per lei c'ero sempre, lei intingeva la penna nell'inchiosto e violentava la carta, e scriveva che dovevo sparire. Sì, sparire. Grazie di tutto, ma ora ciao. Scusami, ma non mi va più di stare con te.

Avevo inviato la mail, senza sapere della lettera che avrei ricevuto il giorno dopo.
Ero tutto sommato, contento. L'amore rende ingenui. Pensi basti quello per andare avanti. Magari ti basta anche, ma nn basta all'altro/a. Avevo inviato la mail e m'ero detto che sarebbe andato tutto bene. Che qualche mese dopo avremmo preso una casa insieme, e che era tutto bene in marcia verso la ricerca della felicità.

Ma m'ero sbagliato.

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