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venerdì 27 novembre 2020

Tu dici, perché Maradona?



Tu dici, perché Maradona?
Il cocainomane, il ricco, il violento, il kitsch, il volgare, l'uomo che ha avuto tutto dalla vita, il cafone, quello che ha disseminato figli, ne dimenticati altri, sempre oltre il limite del buonsenso e del buongusto.

Tu dici perché Maradona? 
Un calciatore (di squadre che non ti appartengono), senza istruzione, attorniato da persone talvolta orribili, talvolta criminali, con case a Dubai, servi ovunque e un corpo in disfacimento per la troppa pigrizia, per la debolezza, l'accidia.

Perché Maradona era Maradona, era Diego. E' il ragazzo imbarazzato che vuole solo giocare a pallone, è l'ometto che a 15 anni si carica sulle spalle una famiglia, a 20 una città, a 26 una nazione e via via fino a rappresentare la rivolta degli straccioni.
Perché 'se Maradona fosse andato alla Juventus non avrebbe fatto questa fine'. Ma se Maradona fosse andato alla Juventus non sarebbe stato Maradona. Non sarebbe stato una leggenda vivente. Se non fosse finito aspirato dalla cocaina non sarebbe mai diventato quel dio laico e peccatore che è stato in vita. Non avrebbe detto al Papa di tirarli fuori lui i cazzo di soldi per i poveri.

Io Maradona l'ho amato, sempre, pur disprezzando quell'uomo anche e sopratutto patetico che era diventato nel corso degli anni, spezzato ogni giorno di più dal peso della vita, da quelle onde che non aveva più la forza di rimandare indietro. Io Maradona l'ho amato per le palle che aveva, per quel modo di essere un leader sempre, per quel modo di accettare la sua tremenda fallibilità, quella patetica mediocrità che probabilmente a tratti vedeva impadronirsi di lui. Io Maradona l'ho amato perché non incolpava mai qualche compagno scarso per un passaggio sbagliato. Perché non pretendeva essere un modello, 'i modelli sono i genitori, non i calciatori'.

Io Maradona l'ho amato perché faceva una foto con tutti, con le puttane ed i santi perché giocava nel fango una inutile partita di beneficenza, perché se gli partivano i 5 minuti si rendeva ridicolo, perché non gliene fregava un cazzo di nessun establishment , perché mandava a cagare Bush, il Papa, Blatter perché lui, unico, poteva dire di avere davvero la gente dietro. Perché era stato eletto, per acclamazione.

Perché Maradona è stato Maradona, non è stato un calciatore, non è stato solo il più grande calciatore della storia del calcio (scusa Pele'), ma è stato un uomo che s'è fatto mito pur non avendone le forze e che ha dato speranza, sì incredibile, speranza a chi non aveva nulla, ha dato gioia.

Io Maradona l'ho amato perché è crollato via via sempre di più come un vinile che con gli anni suona sempre peggio malgrado le note siano state perfettamente incise, perché la morte dei suoi genitori l'ha distrutto, l'ha depresso, ha finito di annullarlo, perché s'è fatto seppellire con loro a dimostrazione che malgrado fosse Maradona alla fine l'unica cosa che voleva era stare con sua madre e suo padre. Che tutti i soldi, la gloria, la fama, le auto, gli investimenti fossero solo qualcosa avvenuto così, tanto per. Quello che contava era Mamma e Papà.

Io Maradona l'ho amato e quando è morto sono rimasto shockato, non avrei mai pensato di poter soffrire tanto per un calciatore, per uno sportivo, per qualcuno che non mi è nulla, che non mi rappresenta, che non corrisponde in nulla a quello che vorrei essere.

Eppure io Maradona l'ho amato. Troppo.

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