Il giovane Carl Jung, allievo/discepolo di Sigmund Freud, si ritrova ad essere il medico curante di Sabina Spielrein, 18enne di fascino affetta da una grave forma di isteria . Jung decide di basare la terapia sulle idee del suo mestro, ma ben presto si ritroverà coinvolto emotivamente con la paziente e metterà in dubbio i le teorie del Freud.
Cronenberg firma un film atipico, lontano dai suoi due ultimi gioielli (A History of Violence e La Promessa dell'Assassino), in cui la violenza non esplode, e tutto scorre in modo quasi placido. Per non dire noioso. Certo è interessante veder portato sullo schermo il conflitto allievo/discepolo, /figlio/padre tra Jung e Freud, nonché il modo attraverso cui il sesso e le sue pulsioni sono alla base di qualsiasi nevrosi umana. O anche assistere a come il medico per guarire, debba ammalarsi egli stesso. Ma la pellicola, alla fine, ha un ché di inutile. Non sorprende leggere che sia tratta da una pièce teatrale.
Voto 5/10
Ps
In compenso, mentre vedevo il film, ho appreso che il vibratore è una invenzione freudiana.
Cronenberg firma un film atipico, lontano dai suoi due ultimi gioielli (A History of Violence e La Promessa dell'Assassino), in cui la violenza non esplode, e tutto scorre in modo quasi placido. Per non dire noioso. Certo è interessante veder portato sullo schermo il conflitto allievo/discepolo, /figlio/padre tra Jung e Freud, nonché il modo attraverso cui il sesso e le sue pulsioni sono alla base di qualsiasi nevrosi umana. O anche assistere a come il medico per guarire, debba ammalarsi egli stesso. Ma la pellicola, alla fine, ha un ché di inutile. Non sorprende leggere che sia tratta da una pièce teatrale.
Voto 5/10
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In compenso, mentre vedevo il film, ho appreso che il vibratore è una invenzione freudiana.
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