Ad Link

venerdì 4 marzo 2011

Manuale d'amore III


Ho visto Manuale d'amore I a casa mia, anni fa. Si poteva guardare, se fuori faceva freddo, ed in casa nn c'era niente di meglio da fare. Ho visto il II al cinema Barberini, con la mia ragazza di allora (Chiara), ritenendolo vagamente insulso. Ma dato che la obbligavo (o meglio, la "invitavo") sempre a vedersi i miei film, mi pareva giusto vederne anche qualcuno che piacesse a lei. Ho visto il III, l'altra sera con Silvia (ogni tanto devo lasciar decidere i film agli altri). L'unica cosa positiva è che sono andato per la prima volta al cinema Reale. Sì, combatto una mia personale guerra con i cinema di Roma: voglio andare almeno una volta in tutti, prima di morire. Quindi mi debbo sbrigare.

30enne avvocato, prossimo alle nozze, riscopre la passione durante una trasferta di lavoro.
Stanco professionista televisivo si imbatte in una stalker ninfomane.
Vecchio 70enne si innamora della figlia di un suo coetaneo.

Sin dalla scena iniziale, in cui campeggia un Cupido ridicolo e moderno, che blatera frasi senza senso sull'amore, si capisce quale (non) sarà il tono del film. Tutto è raccontanto senza poesia, senza ricerca, senza passione. Tutto è piatto. Scene incollate una dopo l'altra, assenza totale di prospettive. Sembra una di quelle fiction che Rai1 manda in onda la domenica sera. Qual'è l'interesse per lo spettatore nel vedere Carlo Verdone interpretare un ruolo già visto in dozzine di altri film? E Scamarcio deve proprio far sesso in ogni film che fa? Ha davvero una solo espressione, come dimostra oramai da anni? Sull'ultimo episodio, con De Niro, è meglio stendere un velo pietoso. Vedere uno dei più grandi interpreti della storia del cinema, costretto a fare uno spogliarello con la Bellucci, e diventare amante e padre premuroso a 70 anni, non è solo pessimo cinema. E' quasi una cattiva azione.
E' davvero questo il "manuale" di cui abbiamo bisogno? Tradimenti, padri gelosi, sesso usa e getta, donne avvenenti, ripiegare sulle seconde scelte?
Sembra che il marchio De Laurentis, su un film, sia oramai sinonimo di totale assenza di qualità. Della solita assoluzione, comica, dei vizi degli italiani. In fondo, Manuale d'amore, è solo Vacanze di Natale in salsa romantica.

Si dice che dopo il terzo, il quarto vien da sé. Speriamo di no.


Voto 4.5/10

0 commenti:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...