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giovedì 17 maggio 2012

To Rome With Love



Una coppietta di sposi di provincia, una turista americana che incontra un bell'avvocato, un Signor Nessuno colto da fama improvvisa, partner di lunga data, vecchi ricordi, apparizioni e miraggi sotto lo sfondo di Roma.

È triste vedere Woody Allen, decine di film all'attivo, uno dei più prolifici e migliori registi viventi, ridursi a girare un filmetto su Roma, in bilico tra cartolina per turisti (particolare la fotografia che riprendere i colori dell'Urbe), e scopiazzature dei suoi personaggi precedenti. Non c'è ritmo, la misantropia del regista appare più di maniera che realmente motivata e tutto procede lentamente e senza qualità. In Midnight in Paris s'era già visto qualche cedimento alle riprese commerciali, ma stavolta il danno è ingente. To Rome with Love non è un film degno di Allen. 

Davvero Benigni in mutande in Via Veneto fa ridere? Davvero le apparizioni ed i miraggi sono fondamentali? Davvero Penelope Cruz in veste di prostituta che s'è fatta mezza Roma bene è così esilarante? Davvero Eisenberg, che sembra stia ancora interpretando Zuckerberg, è così brillante? Quanto è originale aprire con Volare e chiudere con Arrivederci Roma?

Certo Allen resta sempre Allen per cui qualche battuta va sempre a segno, ma la cifra complessiva del film è davvero bassa. Woody ha sempre rifiutato di fare pubblicità, ma raramente se n'è vista di più che in To Rome with Love (compagnie aeree, marche di intimo, cellulari, pasta, sugo, automobili: c'è di tutto).

Un capitolo a parte è da dedicare al cast italiano: se Albanese si conferma sempre eccelso, dietro di lui c'è il nulla. Quando poi compare  Scamarcio in veste di ladro sexy si sfiora (e si tocca) il ridicolo.

Quel che rimane è un film a metà tra una brutta commedia dello stesso Allen ed una dei Vanzina. Poca roba.

Voto 5/10

Ps

Carino il leitmotiv della colonna sonora che ricorda un po' quello di Febbre da Cavallo.

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