Londra, Servizi Segreti 1973: c'è qualcuno che fa il doppio gioco con il KGB. L'agente, in pensione, Smiley deve indagare su ordine, segreto, del governo. Ne verrà difficoltosamente a capo.
Portare sullo schermo un romanzo di Le Carré è sempre una sfida. Le trame sono sempre fitte, piene di rimandi, di intrecci - a volte non pienamente comprensibili - e di (semi) colpi di scena. Eppure Alfredson (quello di Lasciami Entrare, caso raro di film sui vampiri delicato e ben riuscito), non sbaglia quasi nulla. Le atmosfere cupe, polverose e ministeriali sono ben tradotte, e la storia mantiene una certa coerenza. E' chiaro che il regista sia conscio che la materia sia poco chiara e poco adatta ad una spiegazione lineare (il continuo rimando ai binari che si intrecciano senza fine non è casuale), che i personaggi a volte perdano un po' di credibilità, e che qua e là ci sia qualche buco e qualche sottotrama mal spiegata (è dura seguire in 2 ore circa 10 personaggi che si muovono tra Londra, Parigi, Mosca, Istanbul e Budapest) ma nel complesso il film scorre bene.
Voto 7-/10
Ps
Belli gli scorci di Budapest ed Istanbul.
Voto 7-/10
Ps
Belli gli scorci di Budapest ed Istanbul.
Cult, ma davvero, la cover finale de La mer, di Julio Iglesias
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