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venerdì 11 febbraio 2011

Sedersi


Mi era successo che mi ero seduto.
Stavo ad un evento, una presentazione di un video. Eran tutti vestiti più o meno a festa. Io non tanto. Atmosfera vagamente ilare. E ed un tratto m'ero seduto. Guardavo intorno a me, e sopratutto guardavo me stesso riflesso nel vecchio specchio della sala ornato di coccinelle (ladybugs, come si era mascherata lei durante il carnevale tedesco. Oggi pare preistoria). E non riconoscevo niente. Davvero. Ero qualcun'altro. Non decifravo nulla di cosa ci fosse intorno a me. Non è che fosse una sensazione sgradevole, o che l'ambiente intorno avesse problemi particolari. E' che non riuscivo a capacitarmi di essere lì. Non riuscivo a capacitarmi di essere Davenne, e di trovarmi nel centro di Roma, un Giovedì sera, attorniato di persone che non conoscevo sino ad un mese prima, a festeggiare un qualcosa che non capivo.
E allora mi ero seduto. Per prendere polemicamente le distanze da me stesso.

Há muito tempo que não sou eu.
Diceva un vecchio verso del mito. Pessoa. E' da molto che non sono me stesso.

Ma allora, mentre ero seduto, e guardavo la ragazza con la maglietta bianca, e guardavo il tipo con la giacca, e guardavo la donna vestita di giallo, e guardavo il proiettore ed i computer, e le antilopi, e gli sguardi delle persone piene di vita, dubbiosa ma autentica, non riuscivo più a capire chi ben fossi io di preciso. Sì. Interpretavo un ruolo, ma il personaggio mi sfuggiva di mano ogni giorno un po' di più. M'ero perso tra adesione stanislavskiana, e recitazione a braccio. E allora, dov'era, la mia ragazza della vita precedente? E dov'erano i miei viaggi, ed i miei libri, ed i miei film, e le canzoni che amavo, e le magliette che indossavo a 14 anni, e la bicicletta con la quale violentavo i polpacci a 14 anni, ed usavo per ferirmi il viso contro il gelo in Austria e Germania? E dov'era lo stronzetto spocchioso, il figo distaccato, il seduttore autoironico, il fallito mediocre crollato sotto il peso dell'abbandono, l'entusiata post-policante, dov'era?
Non lo sapevo più.

Allora, m'ero seduto. Avevo aspettato. E poi, ero andato a bermi una birra. E avevo riso.
Già.
E la serata m'era scivolata giù per la gola in modo piacevole.

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