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martedì 10 gennaio 2012

Racconti dell'oltretomba - 73 Persone che non avresti mai voluto conoscere - #11



Aveva formato il contratto il giorno prima, ora poteva finalmente chiedere un finanziamento per quel maledetto smartphone della Apple. Non vedeva l'ora di scaricare le app, e usare gli sms con la schermata come fosse un dialogo, altro che la cosa triste che aveva adesso, in bianco e nero. 
Avrebbe preso servizio tra 10 giorni, così aveva ancora un po' di tempo libero per sistemare le questioni che aveva in sospeso. La sua ragazza aveva appreso la notizia con entusiasmo - Oh, che bello - ma senza eccessiva enfasi. Dopotutto era lui che iniziava a lavorare, mica lei. Forse avrebbe dovuto darle un paio di botte quella sera, ma non ne aveva poi tanta voglia. Sbrodarle dentro voleva dire sorbirsi poi tutte quelle lagne sull'affidabilità, il futuro, i progetti, la loro coppia. No, era meglio guardarsi un paio di troie su internet, per ora.
In famiglia invece c'era stata felicità. Dopotutto, entrare in polizia era una svolta. Un impiego statale, malattia pagata, ferie sicure, straordinari puntuali, ed il 27, fosse anche morto il Papa, lo stipendio accreditato. Doveva aprirsi un conto in banca, sì. Sua madre parlava già di lui come fosse un vero tutore della legge, il figlio ideale, padre esemplare e marito virile. Doveva fare attenzione a lui però, sempre. Suo padre gli aveva fatto sapere che gli conveniva farsi notti e straordinari, per andare in pensione prima. Sì, ne avrebbe tenuto conto. Per gli amici era stata una grande notizia, finalmente ce l'aveva fatta, sarebbe andato a guadagnare. E magari ogni tanto pesti anche qualcuno di quei cazzo di froci comunisti eh, ah-ah. Beh, ma lui non voleva menare impunemente, per chi l'avevano preso? Aveva degli obblighi da rispettare, non poteva fare come voleva. Certo che se gli fosse passato per le mani quel ricchione di sinistra che stava con lui alle superiori e faceva tanto il saputello, beh...

Lo smartphone era lucido e colorato, pulito, una meraviglia. Non gli aveva staccato gli occhi di dosso per 20 minuti. E la mancanza di tasti, quella meravigliosa fluidità. Niente polvere, niente sporcizia. Tutto alla luce del sole, senza curve o macchiette. Doveva solo passare il dito sul display e tutto appariva con semplicità. Doveva solo volere le cose per farle accadere. Era liscio come le cose pure, come le cose ovvie da fare. Non ammetteva troppi dubbi. Non lo avrebbe portato con sé il primo giorno, magari rischiava di farlo cadere o farselo rubare. Sì, erano uomini seri quelli del Corpo, ma vai a sapere. Lui non si fidava poi tanto di quelli che venivano da regioni distanti 700 km dalla sua. Quella era sempre gente da cui guardarsi. Magari simpatica il tempo di un caffè, ma non erano come lui. Cosa cazzo ne sapevano quelli.

Gli diedero la divisa e la pistola. Eh vacci con quella eh, eh-eh. La pistola. Era pesante, aveva pensato fosse più leggera e maneggiabile. Tanto non l'avrebbe probabilmente mai potuto usare. Del resto l'arma era pericolosa, implicava sempre problemi. Gliel'avevano detto subito. Meglio il manganello, fidati, è più pulito, non si sa mai chi l'ha usato, e la stampa non rompe il cazzo. Sì, ne aveva da imparare. Aveva solo bisogno di tempo.

Il 27 arrivò il primo stipendio.

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