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lunedì 16 aprile 2018

Passano i mesi e non passa nulla


Sono più di 5 mesi.
Sogno spesso di stare a casa sua, che non sia successo nulla.
Sogno di svegliarmi lì, da bambino o da adulto e che tutto sia errato come prima, ma vivente.
La vita ha fatto il suo corso e bisogna accettare, ma a me non va di mandare già nulla.

So che devo tornare, in quella casa che non è più nostra, in quelle vie che oramai ci sono lontane, in quella città che oramai non è più nulla. So che devo andare, fermarmi, guardare, pensare, ordinare una bevanda locale e andare al cinema.

So che mi è stata strappata dalle viscere in modo crudele una parte di me, sempre presente e che non posso nemmeno condividere questo peso, questa mancanza, questo lutto con nessuno, nessuno.

So che l'odore dell'erba appena tagliata mi riporta agli anni spensierati, che quello del cocomero tagliato mi ricorda le cene da lei, fossero anche state 4 l'anno. So che non c'è nulla poi da rimproverarmi, ma che si sbaglia sempre. So che vedere le case piccarde mi spezza il cuore e che a volte non riesco proprio mandare giù ogni cosa. So che la sua presenza, anche in secondo piano mi manca e che mi manca un pezzo di identità. So che la partenza della persone non offre più nessuna soluzione, devi solo mandare giù l'ennesima cosa errata. 

So che devo prendere quei biglietti, stare nel nord due giorni.

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