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domenica 2 settembre 2012

Notte di riconciliazione



M'ero svegliato di notte. Assalito dal panico. Vecchi fantasmi ed ansie presenti. Non avevo un lavoro, una nazione ed ero tormentato dalle solite angosce: vecchie ragazze, vecchi posti, vecchie idee. Non avevo ideali quali votarmi: dio era morto, il comunismo pure, e persino il capitalismo se la passava male. Non c'era nulla in cui credere e nulla da disfare. Non si trovava buon vino e faceva freddo. Non c'erano risposte da cercare, perché, in un certo senso, non v'erano più domande.
M'ero svegliato di notte e non c'era niente che non fosse grigio. I libri erano finiti, i film terminati, i viaggi anche. Ma m'ero svegliato di notte e avevo visto lei. Dormiva a 30 cm da me. No, non avevo potuto pensare "abbiamo appena fatto l'amore", perché non l'avevamo fatto. Ma lei dormiva da me, i suoi capelli aurei distesi sulle lenzuola, il viso totalmente abbandonato alla notte. Lei dormiva accanto a me, e finalmente, dopo anni di dubbi, dolori e delusioni ricercate con piglio ostinato, avevo appena trovato un approdo sicuro. Senza che per questo fosse facile o noioso. Lei dormiva accanto a me, m'ero svegliato di notte, ma poi, ero tornato a dormire. E avevo dormito bene, quella notte.

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