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giovedì 1 marzo 2012

Un ricordo legato a Lucio Dalla



Siamo cresciuti senza soldi. Eravamo piccoli negli anni '80, quando un oggetto nuovo portato in casa - uno che non fosse strettamente necessario - era una novità da festeggiare, che destava meraviglia e stupore.
E ricordo quando mio padre riportò una sera DallAmeriCaruso. Era costato 40.000 Lire - una piccola fortuna - ed in casa, per una sera, regnò l'armonia. Per una sera i miei non litigarono: mio padre troppo felice - o almeno così mi sembrò - per il suo acquisto, mia madre assorta nei suoi pensieri, ma felicemente confusa per il nostro entusiasmo. Io e mia sorella guardammo il CD come fosse una sorta di promessa verso un futuro radioso, e pretendemmo di sentirlo subito.

Ora è tardi, domani c'è scuola, non si può.
No papà, dobbiamo sentirlo ora. Dobbiamo proprio.

Allora mio padre lo aprì - per qualche giorno conservammo anche l'involucro di plastica che racchiudeva il CD, come fosse una reliquia preziosa - ed infilò il disco nel lettore. E fu così che ascoltammo Caruso per 3 ore, mandando sempre indietro la canzone - "dai papà fai bèc, che la vogliamo risentire", fino a che non venne l'ora di andare a dormire. Anche per quella sera era finita. Ma l'eccitazione era troppa, e allora  corsi in cameretta e mi ci chiusi dentro per 5 minuti, canticchiando ancora Caruso, come poteva farlo un bambino di 6 o 7 anni.

L'indomani riascoltammo ancora il CD, e così anche il giorno successivo.

2 commenti:

  1. ma quindi non è un caso che stasera tu sia da tuo papà(?)

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  2. E' un caso, ma ha esordito dicendo: "quando l'ho letto oggi non c'ho voluto credere. E' una giornata triste". E poi, la vita è andata avanti.

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