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domenica 4 marzo 2012

Frantic



Al chirurgo americano in visita a Parigi viene rapita la moglie, senza apparente motivo. Dovrà ritrovarla, solo.

Rivedere a distanza di 25 anni questa perla di Polanski è una vera gioia. Il tema hitchcockiano dell'uomo coinvolto senza colpe in intrighi e gialli è qui riproposto senza sbavature, e con maestria. Ford, frantic (frenetico, convulso) si ritrova ad affrontare il rapimento della moglie tra l'avversità delle istituzioni francesi, le difficoltà della lingua e l'ostracismo della propria ambasciata, nella Parigi  anni '80, alla volta ostile ed affascinante (finalmente lontana dai cliché turistici).
Emmanuelle Seigner alla prima interpretazione di peso è torva ed affascinante (Polanski ne è forse già innamorato: vedere con quanto sensualità viene girata la scena del ballo), e Ford era allora una vera garanzia.
Regia di estrema qualità, che non perde mai il filo della narrazione e filma ogni particolare (valigie, telefoni, birre e scatole di fiammiferi) come fosse un atto d'amore. Frantic, malgrado sia di produzione americana, diventa così un giallo europeo, dove contano più le ambientazioni, i dialoghi non svoltisi e gli sbigottimenti interiori, rispetto agli inseguimenti automobilistici e le sparatorie.
Primi 40 minuti, quando lo spaesamento del protagonista coincide ed aderisce totalmente con quello dello spettatore, davvero grandiosi. Seconda parte con qualche incongruenza, ma godibile.

Voto: 8=/10



Ps:

Grandissima colonna sonora firmata da Morricone. Tra le più belle e sconosciute.




1 commento:

  1. L'ho visto, ma parecchi anni fa....mi pare di ricordami che fosse angosciante...

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