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venerdì 6 gennaio 2012

La coppia n. #42


Si scambiavano bigliettini a colazione, come avevano visto fare in Baci Rubati. Lei era sempre truccata, e quando dimenticava (volontariamente?) di farlo non acquisiva né perdeva bellezza, ma semplicemente appariva sotto luce diversa. Lui era gradevole a giorni alterni, affascinante a seconda di quel che diceva, e aveva sempre un sacco di donne, senza capire bene a cosa servissero. In quei giorni lei leggeva un romanzo di Jane Austen, che a quanto pare stava diventando la sua scrittrice preferita, e lui rivedeva alcuni vecchi film classici francesi. Entrambi amavano le cose morte.
Giravano per i quartieri vecchi di Sarajevo cercando murales, facce marcate e birre chiare diverse da quelle di Roma. La città era un mix di tristezza riservata, fiducia nel futuro (si vedevano negozi nuovi, purtroppo non particolarmente originali), locali invitanti e posti che testimoniavano l'esistenza di un passato diverso, doloroso e decadente, come la vita di un vecchio genio incompreso. Erano stati lì per alcuni giorni, senza mai fare una sola foto. In un certo senso non ne avevano bisogno. Lei le odiava (quasi) da sempre, sin da quando aveva preso coscienza che occorreva attenzione nel farsi immortalare, che era importante. Lui le trovava noiose, ma se ne sarebbe anche fatte fare 4. Ma da quando uscivano insieme gli era balenato tra un neurone e l'altro, che non aveva bisogno di incursioni naziste dei pixel nella sua vita: andava bene così com'era. Non aveva bisogno di ricordi e byte incancellabili da un hard disk che lo avrebbe poi guardato minaccioso per lustri. Non aveva bisogno di ricordarsi digitalmente che ero stato felice, appassionato, a tratti brillante e divertito. Andava bene così. Il tempo avrebbe cancellato il 90% di quei giorni, pur preservando lei seduta di fianco alla casa con i mattoncini rossi, la canzone che avevano sentito in taxi, la lunga camminata nella periferia, senza una meta ben precisa, ed il colore dei suoi occhi. Il tempo avrebbe fatto il suo corso, passando uno strato di polvere su tutto ciò che importante non lo era. Il passato non sarebbe apparso sotto luce ingannevole, sarebbe stata la luce a mancare. Sarebbero serviti i fiammiferi. E lui, li aveva. Vecchi fiammiferi svedesi.

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