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giovedì 1 dicembre 2011

L'incipit del romanzo che quell'autore balcanico non avrebbe mai potuto scrivere


Non andava mica così bene. Da quando il paese era entrato in recessione aveva perso, nell'ordine: il lavoro, l'assicurazione sanitaria, la tessera per il cinema, quella per la piscina, il posto auto davanti casa e sua moglie non se la passava troppo bene. O meglio: se la passava bene ma a quanto pare non con lui. Non che fosse così arrapato da volersela ancora scopare, quello no, ma la sua presenza (della moglie) conferiva alla casa che dividevano quel tepore rassicurante e privo di ansie che allietava la vita. Cambiare moglie sarebbe stato come cambiare cesso o materasso: fonte di stress inutile.

Passava le sue giornate cercando offerte di lavoro sui giornali, cerchiandole in rosso e ordinando birre al bar. Avrebbe saldato il conto nei mesi successivi (in realtà, il conto di 78 euro non venne mani saldato: l'uomo finì sotto ad un autobus 3 mesi dopo, senza aver provveduto ad estinguere il debito. ma questo, allora, non lo sapeva), e sperava ancora di reinserirsi nel tessuto sociale. Lo chiamavano così ora tessuto sociale. A lui pareva ancora la solita merda: dovevi lavorare per avere i soldi, con i soldi mangiavi, con le energie tornavi al lavoro il giorno dopo e via dicendo. Il tessuto sociale era roba buona per quei segaioli degli studenti che non avevano mai alzato un dito in vita loro o per quei finocchi che andavano in TV a parlare di stranieri ed integrazione. Cosa cazzo ne sapevano loro degli stranieri? Facevano i progressisti dalle loro villette dei quartieri residenziali.

Il governo era caduto il giorno prima e l'opposizione era scesa in piazza a festeggiare. Aveva visto le scene del capo del Partito della Giustizia mentre stappava una bottiglia di champagne. L'avventore che gli stava accanto (all'uomo, non al capo del Partito della Giustizia) aveva detto con un certo sarcasmo come se le parole fossero stato pronunciate dall'eminente leader politico: "evviva, ora tocca a noi a magna' " La cosa gli aveva fatto pensare che non aveva ancora nulla per cena - sua moglie era "impegnata con della colleghe fino a tardi" aka a farsi trombare da qualcuno - e che quindi avrebbe risolto tutto prendendosi un kebab dai turchi della settima. I turchi gli facevano schifo, ma il kebab costava poco.  Le cose che provocano ribrezzo, di solito son sempre a buon mercato, questo lo sapeva.

Appena sceso dal tram decise che era tem

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