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martedì 6 settembre 2011

All out of love



M'ero messo vedere Animal Kingdom, un bel film forte e sgradevole di David Michôd. Ad un certo punto era comparsa una vecchia canzone anni '80, All out of love degli Air Supply. E' chiaro: più la canzone contiene un testo comune, più è facile sentirla propria per gli scemi qualsiasi. E io sono il sindaco degli scemi. Il loro rappresentante sindacale.
Insomma, era comparsa All out of love, e improvvisamente, in modo epifanico e un po' grottesco avevo avuto la vaga percezione, non che stesse parlando di me (si vabbè, lo faceva, ma who cares?), ma di essere sentimentalmente inutile, o forse, meglio, incapace di provare amore. Emotivamente inutile. Ancora pronto ad indignarmi contro le nefandezze del governo, le condizioni miserabili in cui versava la classe lavoratrice italiana (quei pochi che lavorano davvero), il razzismo strisciante e l'antisemitismo nascosto. Ma non riuscivo più a provare amore per nessuno. Non che prima dispensassi cuoricini a destra e manca. Ma ogni tanto, una volta ogni 5 anni, succedeva. Ora non più. Certo, bisognava dare tempo alla vita. Per succhiarti via le ultime energie o per fornirtene di nuove, vigorose ed inaspettate. Intanto ti rimanevano le giornate sceme passate al mare in Sud America, le follie mentali (tornare in Italia due anni dopo con pupo al seguito e fare una sorpresa scema ai tuoi), i progetti falliti, All out of love nelle orecchie e la bottiglia di vino che era finita. Domani ne avrei dovuto comprare un'altra.

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