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giovedì 5 maggio 2011

Il Gioiellino



Come e quando la Parmalat (Leda, nel film) è fallita: connivenze politiche, truffe gestite con le banche, sprechi e cattiva gestione. E totale mancanza di etica.

Dopo La ragazza del lago, Molaioli decide di affrontare il caso Parmalat, confermandosi un regista talentuoso e capace di descrivere con bravura la (sordida) vita di provincia. Ma anche quella italiana.
La Leda, infatti, è un'azienda che "rappresenta l'Italia nel mondo" come dice un politico democristiano, protettore di Tanzi.
Malaffare, intrallazzi politici, falso in bilancio: c'è tutto dell'Italia del 2000 e degli anni '80. Remo Girone interpreta perfettamente Tanzi/Rastelli: uomo tutto casa, chiesa ed azienda, totalmente sprovvisto di etica pubblica, e disposto a tutto pur di salvare il suo "gioellino". Ma in sordina, senza alzare la voce, con il fare dal brav'uomo di provincia che s'è fatto da solo. La sua avidità, grettezza, e totale mancanza di scrupoli sembra invisibile, nascosta dietro alla sua faccia bonaria ed al suo carattere mite. L'iniziale determinazione al fine di salvare l'azienda (tecnicamente fallita sin dal 1992), diventa con il passare degli anni cupidigia, meschinità, illegalità diffusa.
Toni Servillo (ennesima buona interpretazione) è il suo fido ragioniere, irascibile, pronto alla frode ed incapace di qualsiasi slancio emotivo. Sono entrambi, facce dell'Italia, assieme al politico democristiano, che rimpiange i bei tempi. Quando si rubava tutti in allegria, senza problemi.


Malgrado la pesantezza dell'argomento trattato, il film ha pochi momenti morti (il viaggio in Russia, il ruolo del direttore del marketing), ed è ben scritto: le battute memorabili sono più d'una. Molaioli coniuga bene commedia e dramma, documentario e docufiction, senza mai perdere di mano il film.
Note stonate? Le scene erotiche tra Servillo e la Felberbaum sembrano un po' fuori luogo, ed il suicidio del direttore commerciale della Leda è rappresentato in chiave leggermente troppo patetica.

Voto: 6.5


Ps

Momenti cult:

1) Prima di incontrare il Presidente del Consiglio, Tanzi/Rastelli ricorda a suo figlio che deve ridere alle sue battute.

2) Tanzi alla Consob: "La Fiat sta fallendo, La Telecom non ne parliamo neppure, perché volete far affondare solo me?"

3) Servillo che interrogato dalla stampa si limita a: "Auguro a voi ed alle vostre famiglie una morte lunga e dolorosa"

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