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martedì 1 febbraio 2011

Ascoltando gli altrui racconti

Tutti quelli che avevano vissuto all'estero un'esperienza amorosa, mettevano la stessa tra le cose da "ringraziare".

Grazie, perché siam stati bene insieme, e ho imparato tanto da te.
Mi hai dato tanto. Ho capito tante cose.
E' stato qualcosa che mi ha cambiato.
Che è servito.


Tutti ne parlavano come di una cosa breve, intensa e che portava in sé sin dal principio il germe della provvisorietà, della morte.

Io avevo un problema: ero il solito dissociato, strambo, scemo. Ero l'unico che la propria "esperienza amorosa all'estero" se l'era portata dietro. Anzi, le era corso dietro: attraverso google talk, twitter, l'Iberia ed i viaggi intercontinentali. No, non me ne facevo molto di qualche scopata a caso in terra straniera. Fortunatamente non vivevo e vivo di donne come tacche da esibire o aggiungere. Io le ero andato dietro e basta. "Afferra il tuo sogno, ed inseguilo", no?
Beh l'ho seguito.
Beh, me li son fatti più di 50.000 km per starle vicino.

Non riuscivo a considerare i rapporti umani come passeggeri. Non riuscivo, per limiti intellettuali, emotivi e sentimentali, a considerare di andare a letto con una e poi cancellarla dalla mia vita. Dice Grossman, che a volte non ci rendiamo conto di quanto sia forte, assurdo, intenso il legame che si instaura tra un uomo ed una donna, se i loro corpi si penetrano. Davvero, quanto forte deve essere questo collegamento, se permetti a qualcuno di entrare dentro di te?

Ora, non faccio filosofia sull'atto sessuale. Una scopata può benissimo essere una scopata e basta, per carità. Non mi atteggio a fare il grande moralista: sono per la libertà sessuale, sono per la libertà di comportamento, sono per la autodeterminazione in fatto di scelte sessuali. Non mi riguardano le decisioni altrui e le visioni altrui.

Ma, se hai avuto un rapporto con una persona, se ti sei sentito totalmente preso da lei, se hai mollato la tua ragazza perché volevi stare solo con lei senza inventare bugie o sentirti condizionato da rimorsi e dubbi etici, se sin dal primo bacio, di più, dal primo sguardo, dalla prima volte che le hai toccato le mani, dal primo istante in cui l'hai vista nuda, hai sempre e solo pensato: DEVO stare con te, perché sei l'unica persona mi renderà mai felice, allora non PUOI, considerare la cosa una semplice avventura esotica. Non puoi.


Devi prendere aerei, devi imparare un'altra lingua, devi sanguinare finché tu non abbia più la forza di muoverti e di pensare, devi ferirti consapevolmente pur di starle accanto. Devi accettare di commettere errori, devi ingoiare i rospi. Devi stare al freddo, da solo, alla stazione di Monaco alle 5 di mattina.

E poi, quando lei s'è stancata di te, la devi lasciare andare, in silenzio e senza protestare. Magari versandoci su due lacrime. E poi, miseramente scomparire.

E lasciare che, qualche mese dopo, persone sconosciute, ti raccontino con soddisfazione dei loro amori all'estero. E sentire,provare, che davvero, eri un caso irrecuperabile.
Coraggio, tra 45 anni al massimo saresti morto.

Ps


Sì, unisco due concetti diversi: una cosa è discutere sull'atto sessuale in sé, un'altra dell'inseguire con tutte le proprie forze un rapporto, perché capisci sin dall'inizio di poter esistere solo in quanto parte dello stesso. Mischio, unisco, divago. Il lettore mi perdoni. Ma non riesco ad essere sobrio. Sono, come lessi una volta, emotivamente immaturo. E sentimentalmente morto.

2 commenti:

  1. farei 600 km,solo per..credo insultarti..vedere con che occhi parli di lei...insultarti di nuovo..offrirti quella benedetta birra(che ancora non ho capito perchè te la dovrei!) e ripartire per casa!

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  2. caro anonimo allora la birra offrimela pure. parlo di lei con gli occhi di una persona che per la prima e unica volta in vita sua s'era davvero sentito TOTALMENTE preso da una persona. e che ha poi visto, la stessa persona, alzarsi una mattina ed andarsene. così. ed è rimasto solo

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