Ad Link

domenica 6 febbraio 2011

Abba - Chiquitita



E' finito nel mio cellulare, ops, smartphone, come dicono i cazzo di fighetti, un album completo degli Abba. Allora ieri, andando al corso di tedesco (my last hope, no? la fuga verso Berlino, l'ennesimo tentativo di una vita di progetti vivaci, elettrici e falliti), ascoltavo Chiquitita degli ABBA, tra Giorgio Gaber, i Velvet Undergound e Schubert. Sì, tendo ad essere eclettico anche con le playlist.

You were always sure of yourself
Now I see you’ve broken a feather


E allora m'ero subito messo a pensare alla stronza. Già già. U're always sure on yourself. La sua maledetta sicurezza di merda in tutto. Lei era oltre l'umana paura ed i dubbi. Lei sapeva sempre quello che faceva. Lei usava le persone e poi ciao, non servi più, puoi andare. Abbiamo usato il tuo cervello, il tuo cazzo, e le tue parole, le tue poesie ed il tuo viso innamorato. E' tempo di andare avanti, la produzione industriale deve cambiare. Ciao, addio, sparisci e chiudi la porta senza far troppo rumore, che ho da fare e son stanca.

La sua cazzo di odiosa sicurezza, che ammiravo (e, ammiro), che le permetteva di rinunciare a me, così, senza colpo ferire, dopo un anno e mezzo, come fossi un maledetto idiota che s'era sbattuta per un po'.

Bene, bene.

There is no way you can deny it
I see that you’re oh so sad, so quiet


E allora, sai com'è? Lo spero anch'io ogni tanto che lei abbia una cazzo di vita di delusioni. Augurarle miserie e sofferenze è un passo che non mi riesce, ed, in parte, me ne rallegro. Ma poi mi rendo conto che sono affascinato dall'idea lei possa prendere cantonate. Possa beccare coltellate che abbiano almeno la metà del vigore di quelle che mi inferse senza troppi problemi.

So the walls came tumbling down
And your love’s a blown out candle
All is gone and it seems too hard to handle



Sì, non so più niente della maledetta, ma non riesco proprio ad augurarle di avere una bella vita di coppia. No, non ce la faccio. Sto lì, come tutti i grandi mediocri falliti, a sperare nelle delusioni altrui. A sperare che tra qualche anno, mentre starà lavando i piatti sporchi di una cena di coppia consumata la sera precedente - senza il minimo entusiasmo,e senza il minimo slancio passionale - lei possa improvvisamente piangere. Inizialmente senza capirne il motivo. E poi venuta giù la settimana lacrima, abbia un'illuminazione nera e oleosa. Sì, comprenda tutto. E si ricordi, con dolore, frustrazione e rimorso (e rimpianto), dell'abominio che aveva commesso nell'estate del 2010, una vita fa.

You’ll be dancing once again and the pain will end
You will have no time for grieving
Chiquitita, you and I cry
But the sun is still in the sky and shining above you
Let me hear you sing once more like you did before


Ballerà di nuovo, bella e felice e senza problemi, come fece due giorni dopo avermi scacciato via dalla sua vita (e della mia. E' da quel dì che è iniziata la mia vita senza me)? Canterà ancora?
Faccia lei. Faccia il caso. Faccia la vita. Facciano le offerte del supermercato. Faccia la politica mediorientale. Io non voglio (e del resto, non posso assolutamente!) influire.
Non sono nemmeno come il cinese che aspetta passi il cadavere del nemico: mi faccio i cazzi miei, bloggo da frustrato, vado al cinema e bevo birre con amiche nuove. Aspetto l'oblio: tra qualche anno sarà fatta. Sarà il primo obiettivo raggiunto.

Del resto, non avevo trovato stupenda la massima: Non vorrei mai ferirti. Ma è comunque nella lista?

0 commenti:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...