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venerdì 7 gennaio 2011

Cosa era successo il 1 Settembre 2010


Mi ero alzato, avevo preparato la colazione per i bambini. Poi li avevo portati al campo di calcio. Avevo cercato di chiamarla, vero le 9, ma avevo trovato la segreteria: "hey babe, what do you think about to have a dinner together tonight? i miss u, talk you soon."
Ero tornato a casa in bicicletta e mi ero messo a pulire le stanze Fritz e Franz (sì, facevo l'au pair: avevo lasciato l'Italia per seguirla e pur di starle vicino facevo il ragazzo alla pari, amen i titoli di studio, le specializzazioni, le aspettative). Poi alle 13 le avevo mandato un sms, avevo provato ad usare gtalk, e l'avevo chiamata a casa. Niente.
Mi ero preoccupato. Sarà malata. Sarà stanca. Forse le è successo qualcosa.
Poi alle 14 era passato il postino. Mi aveva lasciato il TIME ed una lettera.

***

Avevo aperto la lettera. Ma avevo già capito. Mi tremevano le mani. Non sto scherzando: mi stavano tremando le mani. Ancora oggi tremano ogni tanto. Ho aperto la busta ed ho iniziato a leggere i deliri di una persona che amavo. No: ho aperto ed ho iniziato a leggere i deliri DELLA persona che amavo.
Ho letto.
Ho avuto un crampo allo stomaco e sono caduto per terra. Ho preso la bicicletta e son corso fuori, spingendo finché non avessi male ai polpacci. Ho chiamato mia sorella che era in partenza per Londra. Ho iniziato a pingere, piangere, piangere. E lei sì, mi diceva: "'sta maledetta troia, è un bene sia finita così, fidati, è una persona disgustosa e l'abbiamo sempre pensato", ma io non sentivo, io piangevo. 3 giorni prima lì a farmi moine ("can just think about you") e poi mi mandi a fare in culo con una lettera. Una schifosa lettera.

***

Le ho mandato un sms. "I'm coming there just to talk with you. i'll respect every decision of you. I just wanna talk". Ho preso la S-Bahn e sono andato a Monaco. Lei mi ha risposto all'sms "LEAVE ME. I DON'T WANNA NEVER SEE YOU AGAIN". Come se avessi fatto qualcosa di atroce. Davvero, sembrava che mi avesse beccato con un'altra o qualcosa di simile. Sembrava che fossi stato accusato di pedofilia. Di violenza sessuale. Di atti razziali. Di antisemitismo (oddio, quello a lei non sarebbe fregato un cazzo, stronza).
Sono sceso a Pasing e mi sono fatto a piedi fino a casa sua. Erano 8 km. Tanto avevo tempo. Sono arrivato a casa sua. Ho provato a chiamarla, ma lei non rispondeva mai. Le ho lasciato altri messaggi. "Please, we are together since 16 months, i've let everything for you, and u don't wanna even fkng talk with me?"
Prima calmo. Poi toccato. Poi disperato. Poi non si sentiva più nulla, solo lacrime e mugugni in inglese.  "We  sleep together since more than 1 year, and u dare give me up like this?"
Non ho suonato alla sua porta. Non ho voluto imporle alcun imbarazzo. Non ho voluto farle scenate.

***

Poi ho chiamato la mia amica ucraina. Aspettavo piangendo in Marienplatz. C'erano gli ubriachi. C'erano ragazzi sorridenti. C'era una ragazza che m'aveva visto piangere. "Kann ich dir helfen? Magst du ein Bier?". Nein danke avevo risposto.
E Kate è arrivata. Mi ha chiesto cosa succedeva. E io non riuscivo nemmeno a parlare. E allora abbiamo preso una birra, ma io non ce la facevo, piangevo e basta. M'ha detto quello che pensava di A. Troppo tardi. Fuori tempo massimo. E poi il fatto venisse considerata una stronza da tutti non alleviava certo i miei dolori. Abbiam finito la birra. Le ho detto che volevo buttarmi sotto la metro, ma me ne mancava il coraggio e l'egoismo. Lei mi ha detto che ero pazzo.

***

Sono tornato a casa. L'ho cancellata da facebook e twitter. Ho tolto "Davenne è impegnato in una relazione con A."
Ecco a come ci siamo ridotti nel 2010. La cosa peggiore che possa fare una persona che rifiuta ogni forma di violenza (non solo fisica, ovviamente, ma anche morale) è confinata nella virtualità. Mi son messo a letto. Non ho chiuso occhio tutta la notte. La mia amica ucraina mi ha mandato un sms durante la notte, che ancora conservo. E' l'unico sms che ho tenuto di un anno di vita in Germania. Poi verso le 04.15 ho chiuso gli occhi, e sono morto.

***

Non ho cancellato le oltre 30.000 mail. Sono tornato in Italia qlc gg dopo. La lettera è in fondo ad una cassa, sotto al mio letto. Come ogni sua cosa. Come ogni cosa possa testimoniare lei sia mai esistita.
Io son sempre sepolto qui. Ogni tanto qualcuno viene a visitare la mia tomba.

1 commento:

  1. Lo sai che riesci a far diventare poetica anche una cosa così.... Così triste....
    Non ho altri commenti.

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