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domenica 26 dicembre 2010

The 1st post

Questo è il primo post. Lo sto scrivendo la sera di Natale, anche se probabilmente, quando avrò finito di redigerlo sarà già il 26. Lo scrivo questa sera per una ragione espressa: è il 25 Dicembre e ciò che ho di più urgente da fare, è scrivere un blog.
No, non ho passioni.
Una via eufemistica per dire che non esco più con nessuna. Al momento. Ma questo momento dura da mesi. Perché? Oddio, troppo complesso. Sappiate che sono nato 27 anni fa. E sono morto il 1 Settembre 2010, in Germania. O meglio, da quel giorno, sono un "non morto" (non è mia, l'ho rubata!). Certo, respiro, vedo amici, bevo, vedo film, leggo, esco con tipe (sì, prima ho scritto che non uscivo con nessuna. Ma, insomma, c'è uscire ed uscire, no?), pago master inutili, progetto le solite fughe in avanti che mi portano sempre indietro.
Ma non è più una vita decente. Mancano le aspettative. E io, ho sempre e solo vissuto di quelle. me ne sono cibato nelle notti brasiliane di Ubatuba, nelle S-Bahn di München e nei marciapiedi di Graz. Ed ora non le ho più. Aspetto, a volte con ironia, altre con sofferenza che il mio pavido e stanco cuore smetta di battere (sn troppo miserabile per avere un ruolo attivo, nella cessazione delle sue risibili funzioni).
E intanto? Intanto niente. Scrivo perché "quello che conta è scrivere", direbbe Vecchioni.

***

Oggi ho dovuto veder per un attimo una vecchia foto di me e lei. Ho dovuto farlo perché stavo cercando quella che ho usato in questo blog (quella in alto a destra).
Lei era distesa sull'erba e io le ero appoggiato sopra con i gomiti, e scrivevo una poesia.
E ridevamo come pazzi. E eravamo giovani. E belli. E brillanti. E pieni di vita. Non scriverò "e ci amavamo", ma quantomeno, io amavo lei.
E vedendo questa foto (no, non la metterò sul blog. voglio che una delle regole di questo blog sia che A. non appaia [quasi] mai), per 2 secondi, mi son chiesto come fosse possibile avesse deciso di bruciare tutto, e mollarmi com l'ultimo degli scemi. Me lo son chiesto per la 92374esima volta.
E non ho trovato risposte.
Sì, sono l'unico povero mediocre del mondo che è anche un grande narcisista. A me piace essere contraddittorio. In un certo senso, solo gli idioti non lo sono.

***

Bene, vorrei scrivere di aver molte domande e poche risposte, come scriverebbe un fighetto qualsiasi.
Ma io, ormai, vivo il dramma opposto. Ho le risposte: anche quelle che non desideravo conoscere.

2 commenti:

  1. Prima di commentarlo, ho riflettuto un po. Mi sono dato un minimo di tempo, per capire la persona che c'è dietro a tutto ciò. Io non ti conosco - e non la presunzione di farlo-, ma credo che ci sia davvero una persona profonda, capace e umana. Hai scritto alcune cose, che mi riguardano da vicino. Un po come fa Bukowski, scrivi delle debolezze, degli sconfitti e degli ultimi. Insomma scrivi di noi, e io, in questo post mi ci ritrovo.
    Ti mando un abbraccio, e ti dico che per me, sei stato davvero una bella scoperta.

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  2. @riccardo. infatti io amo bukowski perché è l'unico che parla dei perdenti che RESTANO tali. Non delle merdose ascese sociali, o dell'uomo che ha una vita schifosa ed un giorno tutto diventa bello e rosa, no.
    Parla di chi ha una vita orribile e sprofonda sempre di più. Di chi galleggia nella mediocrità e non può e riesce a fare altro. Di chi ama qualcuno in modo invivisile e disperato, senza che la cosa porti a nessun risultato. Non di chi ce l'ha fatta, ma di chi invece è rimasto fregato dalla vita.

    Mi ricordo che una volta la stronza mi diede del "looser". Io mi limitai a guardarla tra il serio ed il divertito e le risposi: "is what i am, so, take the habit".

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